1.4 Il Premio Oscar
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Además de destacados directores y actores, el cine incluye muchos otros ámbitos, como escenógrafos, diseñadores de vestuario, maquilladores, entre otros, a menudo premiados en prestigiosos festivales internacionales.
Italia tiene una larga tradición cinematográfica y ha sido premiada muchas veces en los Oscar, con peliculas como ‘Sciuscia’, ‘La Strada’, ‘8e1/2’ y ‘La Vita è Bella’ entre otras.
Otros profesionales italianos como diseñadores de vestuario, escenógrafos, fotógrafos y compositores han recibido reconocimiento, contribuyendo a la influencia del cine italiano en el mundo.
Script – Il Premio Oscar
Benvenuti a Italia 360°, il podcast di Europass. Oggi parleremo del cinema italiano non in termini storici ma in termini di successo. Parleremo dell’Italia e dei suoi premi cinematografici. Come detto la puntata scorsa il cinema non è solo quello dei registi e degli attori, che sono le figure più visibili e popolari del cinema, ma per produrre un buon film è necessaria una serie incredibile di competenze che vanno dagli importantissimi sceneggiatori ai costumisti, dai truccatori ai parrucchieri, dai direttori della fotografia, quelli che studiano la luce da usare sul set ai costruttori e decoratori di scena, dai tecnici di ripresa ai tecnici del suono, per non parlare degli importantissimi montatori, coloro che mettono insieme in maniera sintattica logica i pezzi di pellicola girata. Per non parlare anche dei compositori delle colonne sonore che spesso sono più famose dei film stessi.
Il cinema è anche questo ma spesso lo dimentichiamo per concentrare la nostra attenzione sul nome del regista o sull’ammirazione per quel divo o la diva di turno. Questo lo sanno bene gli organizzatori dei festival cinematografici, che hanno sempre una serie di premi che sono riservati proprio a queste categorie. I premi cinematografici sono il riconoscimento pubblico del lavoro dei cineasti. Quando pensiamo ad un premio del cinema pensiamo sempre al premio Oscar dell’Academy Award, anche perché nato nel 1929 ed è il primo al mondo. Ma ci sono tantissimi premi cinematografici, fra i quali il Festival del Cinema di Venezia che, nato nel 1932, è il più antico del mondo dopo quello degli Academy Award.
Dunque dopo l’Oscar c’è il Leone d’oro di Venezia tra i premi più prestigiosi. Ma ricordiamoci anche di premi famosi come la Palma d’oro del Festival di Cannes in Francia e l’Orso d’oro del Festival di Berlino in Germania. L’Italia è sempre stata presente a questi festival e ha vinto moltissimi premi nella sua storia, premi per ogni genere di professionalità cinematografica. Questo ci dice quanto l’industria cinematografica italiana è importante, con una lunga storia e tradizione, non solo creativa, ma anche tecnica. Parlando solo dei premi Oscar pensate che L’Italia è il paese che ha vinto più statuette dopo gli Stati Uniti e quando parlo di statuetta mi riferisco proprio al premio, all’oggetto statuetta di Oscar.
Il primo Oscar che L’Italia ha vinto nel 1948 è stato per il miglior film straniero «Sciuscià» di Vittorio De Sica. Un film neorealista che aveva come protagonisti due bambini che sopravvivono nella Napoli distrutta dalla guerra, facendogli «sciuscià», termine napoletano che ha origine dalla parola inglese «shoeshine», termine che era arrivato a Napoli insieme all’esercito americano di liberazione. Gli sciuscià erano i lustrascarpe di strada e questo film parla della misera vita di questi bambini che cercavano di sopravvivere con questo povero lavoro. Pensate che due giovani attori non erano assolutamente dei professionisti ma erano stati presi veramente dalla strada. Una storia tipica del cinema Neorealista, drammatica e commovente insieme. Dopo due anni, sempre il regista Vittorio De Sica vince un altro premio Oscar per il miglior film straniero, per un altro film neorealista, «Ladri di biciclette», un altro film ambientato nella disastrata Italia del dopoguerra, anche questo recitato da attori non professionisti.
Un film famosissimo che ha veramente fatto la storia del cinema italiano, considerato ancora oggi dalla critica internazionale come uno dei più bei film della storia e vi ho già consigliato di vederlo nella scorsa puntata. Poi ci sarà il successo di Federico Fellini che vince l’Oscar per il miglior film straniero due anni di seguito, nel 1957 e nel 1958, con «La strada» e «Le notti di Cabiria», tutti e due con protagonista l’attrice Giulietta Masina. Due film molto originali, profondamente malinconici e con qualcosa di surreale che li rendono estremamente affascinanti. Ma Federico Fellini vince altri due premi Oscar nel 1964 con «8½» e nel 1975 con «Amarcord», due film autobiografici. In «Amarcord» mette in scena i ricordi della sua infanzia, nel film «8½» le sue nevrosi personali, due film molto popolari in Italia anche se non sono film facili di intrattenimento. Fellini aveva la capacità di affascinare tutto il pubblico con le sue pellicole. Nel 1990 vince a sorpresa l’Oscar come miglior film straniero «Nuovo Cinema Paradiso» del giovane e sconosciuto regista Giuseppe Tornatore.
Un film in parte autobiografico che è un atto d’amore del regista verso il cinema. Un film che è un affresco della storia del cinema e della storia recente d’Italia, recitato da attori bravissimi in un clima di struggente nostalgia del passato. Alcuni lo trovano un film un po’ troppo sdolcinato, overly emotional direbbero gli anglosassoni, ma in realtà è un bellissimo film d’amore sul cinema. Nel 1999 vince l’Oscar come miglior film straniero il famosissimo «La vita è bella», scritto, diretto e interpretato da Roberto Benigni. Un film veramente speciale che tratta il tema dell’olocausto e dei campi di sterminio nazista in maniera veramente nuova, originale e molto efficace, senza cadere mai nei cliché e negli stereotipi e nemmeno nel patetico o nel moralismo.
È un film dedicato all’amore di un padre per il proprio figlio mentre cerca di tutelarlo dall’orrore dei campi di concentramento attraverso il gioco. Un film che fa ridere e piangere nello stesso momento. Un film che consiglio a tutti di vedere almeno una volta. Il più recente Oscar come migliore film straniero lo ha vinto Paolo Sorrentino nel 2014 con il film «La grande bellezza», film dedicato alla città di Roma. Sorrentino è un altro dei grandi del cinema napoletano e questo film è una spietata critica alla società romana e a Roma, anche se la mostra attraverso la sua infinita bellezza, la bellezza della città eterna. Alcuni critici hanno detto che è un film molto felliniano ed è vero, lo stile di Fellini influenza ancora oggi i registi italiani. Ma non dimentichiamo il film «L’ultimo imperatore» di Bernardo Bertolucci che ha vinto l’Oscar nel 1987 come il miglior film dell’anno in assoluto, insieme ad altre otto statuette, tra cui miglior regia, costumi, scenografia, fotografia, colonna sonora e altro. Un colosso assolutamente da non perdere, un vero trionfo per il cinema italiano.
Vorrei anche ricordare la regista romana Lina Wertmuller che vince un Oscar alla carriera nel 2019, da sottolineare perché non sono molte le registe donne ad aver ricevuto un Oscar. Tra gli attori che invece hanno preso un Oscar per la migliore interpretazione dobbiamo ricordare nel 1955 Anna Magnani, attrice romana, icona del cinema italiano del neorealismo, che vince per il film «La rosa tatuata» e la mitica Sophia Loren che vince due Oscar, nel 1962 per il film «La ciociara», un film neorealista di Vittorio De Sica e nel 1991 Oscar alla carriera.
Anche il fiorentino Roberto Benigni vince un Oscar come miglior attore per il film «La vita è bella» che aveva già vinto l’oscar come miglior film straniero. Ma il cinema italiano non è fatto solo da film, registi e attori. Come vi ho già detto, ci sono tantissimi elementi che servono alla realizzazione di un film, sceneggiatura, scene, costumi, trucco, fotografia, montaggio ed anche in tutti questi settori l’Italia ha avuto molto da dire, soprattutto nei settori artistici e creativi come quello dei costumi. Basta pensare ai quattro Oscar alla torinese Milena Canonero per i costumi dei film «Barry Lindon» e «Momenti di gloria».
Tra i costumisti vincitori di Oscar anche Vittorio Novarese per i costumi di «Cleopatra», Piero Gherardi per i costumi di «8½» e «La dolce vita» di Fellini, Gabriella Pescucci per «L’età dell’innocenza» di Martin Scorsese, Francesca Squarciano per «Cyrano de Bergerac», Daniela Donati per «Romeo e Giulietta» di Zeffirelli e «Casanova» di Fellini. Altra disciplina artistica come la scenografia, premio Oscar a Luciana Arrighi per «Casa Howard», Ferdinando Scarfiotti per «L’ultimo Imperatore», Gianni Quaranta per «Camera con vista», Dante Ferretti per le scene meravigliose di Hugo Cabret di Martin Scorsese. Ma gli italiani sono stati premiati anche in settori più tecnici, come la fotografia, ovvero lo studio delle luci in scena. Tre Oscar a Vittorio Storaro, uno dei quali per «Apocalypse Now», Pasqualino dei Santi Oscar per la fotografia di «Romeo e Giulietta» e Mauro Fiore per «Avatar» di James Cameron. Per gli effetti speciali il geniale Carlo Rambaldi ha invece vinto tre Oscar per «King Kong», «Alien» e «E.T.» Per il montaggio, importantissimo per la sintassi di un film, Oscar a Pietro Scalia per «JFK» e Gabriella Christiani per «L’ultimo Imperatore».
Per finire, ecco i vincitori di Oscar italiani che molti di voi potrebbero non conoscere di nome, ma sicuramente conoscono le loro musiche, i compositori di colonne sonore. Tutti in Italia e all’estero conoscono le musiche dei film di Fellini, tutte scritte da Nino Rota, che vince l’Oscar anche per la colonna sonora de «Il Padrino». Come non ricordare Giorgio Moroder, che vince tre Oscar per le musiche di «Fuga di mezzanotte», «Flashdance» e «Top Gun».
Assolutamente da citare sono le struggenti musiche de «La vita è bella», con l’Oscar per la composizione di Nicola Piovani. Ma soprattutto, il più famoso di tutti, Ennio Morricone, premio Oscar per «The Hateful Eight» di Quentin Tarantino, ma soprattutto premio Oscar alla carriera e stella sulla Hollywood Walk of Fame per aver scritto le colonne sonore più iconiche del cinema italiano. Non solo ha contribuito ai film di Sergio Leone, ma anche a «Mission», «The Untouchables» di Brian De Palma e alla struggente colonna sonora de «Nuovo Cinema Paradiso».
Questa lunga lista di nomi e titoli ci fa capire l’importanza e l’influenza del cinema italiano nel mondo, non solo nella produzione di film ma anche nelle professioni coinvolte. Molti di voi conosceranno questi film, magari con titoli diversi nella vostra lingua, o potreste scoprire film del tutto nuovi, ma che vale la pena cercare e vedere per conoscere meglio un pezzo importante della cultura italiana. In questo incontro, vi ho parlato di molte pellicole, sperando di aver suscitato la vostra curiosità e stimolato il desiderio di vederne alcune. Se lo farete, vi raccomando di guardarli in lingua originale, sarà un bellissimo esercizio anche per migliorare la conoscenza della lingua italiana. Ringrazio tutti voi per avermi seguito e vi aspetto al prossimo podcast Italia 360°.