Pronomi Italiani e Particelle Pronominali

Pronomi e Particelle Pronominali possono sembrare elementi secondari nell'apprendimento di una nuova lingua. In realtà, sono assolutamente necessari per imparare a padroneggiare la lingua italiana. Scopriamo insieme come e quando si utilizzano.

I pronomi diretti

Mi, ti, lo, la, ci, vi, li, le

Si usano i pronomi diretti per sostituire un oggetto diretto (che risponde alla domanda “chi?” o “cosa?” e quando non è presente una preposizione) o una frase intera. Il pronome diretto precede sempre il verbo:

Singolare Plurale
Atono Tonico Atono Tonico
1° persona mi me ci noi
2° persona ti te vi voi
3° persona maschile lo (l’) lui li loro
3° persona femminile la /La* (l’) lei/Lei le loro
Esempi

Guardi il film stasera? Sì, lo guardo.

Fate il tiramisù? No, non lo facciamo.

Sai dov’è la stazione? Sì, lo so/No, non lo so.

Leggi la rivista “Vogue”? Sì, la leggo.

Uli beve la birra tedesca? Sì, la beve spesso.

Mangi gli spaghetti al pomodoro? Sì, li mangio.

Fate i compiti? No, non li facciamo.

Compri le scarpe da tennis? Sì, le compro.

Incontrate le vostre amiche al bar? Sì, le incontriamo spesso.

Mio marito mi ama. (mi = me)

Mi scusi, dov’è la farmacia? (mi=me)

Anch’io ti amo. (ti = te)

Vi telefono stasera. (vi= voi)

Il salvagente vi salverà. (vi =voi)

Gli insegnanti ci controllano. (ci = noi)

Lo Stato ci riempie di tasse. (ci =noi)

Può anche essere usato per la forma di cortesia “Lei”:

Signora, La chiamo domani. (La = Lei)

Direttore, La disturbo?

Professore, La ringrazio. ArrivederLa. (La= lei)

Qualche volta, si utilizza il pronome diretto con l’oggetto diretto per attribuire maggiore enfasi alla frase:

Lo dico sempre io che Laura deve studiare di più!

Il regalo? Lo compra Marco oggi pomeriggio.

Davide, lo chiamo più tardi.

I pronomi diretti con i verbi modali

Quando nella frase è presente un verbo modale (potere, volere, dovere, sapere) o un verbo frasale (come cominciare a, stare per, finire di, stare + gerundio…) + infinito, il pronome diretto può essere posto sia prima che dopo il verbo, indipendentemente dal verbo utilizzato:

Esempi

Compro un vestito. Lo vuoi vedere?
= Vuoi vederlo? 🡒- Presente

Lo volevi vedere?
= Vuoi vederlo? 🡒 - Imperfetto

Lo vorrai vedere?
= Vorrai vederlo? 🡒 - Futuro semplice

Lo avrai voluto vedere
= Avrai voluto vederlo 🡒 - Futuro perfetto

Lo vorresti vedere?
= Vorresti vederlo? 🡒 - Condizionale presente

Lo avresti voluto vedere?
= Avresti voluto vederlo? 🡒- Condizionale passato

Lo volesti vedere?
= Volesti vederlo? 🡒 - Passato remoto

Lo avesti voluto vedere?
= Avesti voluto vederlo? 🡒 - Trapassato remoto

I pronomi diretti e il Passato

Quando il participio passato segue i pronomi diretti lo, la, li, le, concorda sempre con genere e numero del pronome.

Esempi

Hai mangiato il pollo? Si, l’(=lo) ho mangiato.

Hai mangiato la torta? Si, l’(=la) ho mangiata.

Hai visto Paolo? No, non l’(=lo) ho visto.

Hai visto Paola? No, non l’(=la) ho vista.

Hai visitato i musei? Sì, li ho visitati.

Hai trovato i regali per Natale? Si, li ho trovati.

Hai fatto le lasagne? Sì, le ho fatte.

Hai comprato le scarpe? Si, le ho comprate.

  Dopo i pronomi diretti mi, ti, ci, vi, il participio passato può essere concordato ma non è indispensabile:

Mio marito mi ha amato molto = Mio marito mi ha amata molto.

Giulia, ti ho chiamato ieri = Giulia, ti ho chiamata ieri.

Elisa ci ha visto ieri = Elisa ci ha visti ieri.

I vigili vi hanno controllato = I vigili vi hanno controllati.

L’apostrofo si usa solo con lo e la:

Hai comprato il vino? Sì, l(o)’ ho comprato.

Hai studiato il libro di storia? Si, l(o)’ ho studiato.

Hai guardato la tv? Sì, l(a)’ ho guardata.

Hai capito la lezione? No, non l(a)’ ho capita.

I pronomi diretti e il Passato dei verbi modali

L’uso dei pronomi diretti con i verbi modali è lo stesso che con i verbi sempici e composti. Ciò significa che si possono collocare indistintamente prima dell’ausiliare  o si possono aggiungere all’infinito del verbo.

Ricorda che il participio passato concorda con il pronome diretto.

Esempi

Con questo traffico non ho preso la macchina. Ho voluto lasciarla a casa. = L(a)’ ho voluta lasciare a casa

Olga vive in Italia già da sei anni e vede raramente i suoi genitori. L’ultima volta ha potuto incontrarli solo a Natale. = L’ultima volta li ha potuti incontrare solo a Natale.

Ho dovuto studiare dieci libri per l’esame di biologia. Ho dovuto studiarli = Li ho dovuti studiare.

“Ci” con significato locativo

Si usa spesso la parola “ci” prima di un verbo, con il significato di “qui” e per evitare di ripetere il nome del luogo.

Esempi

Vai in pizzeria stasera? Si, ci vado con Maria.

Da quanto tempo vivi a Firenze? Ci vivo da tre anni.

Stefano e Alberto sono andati al cinema ieri sera? Si, ci sono andati alle 20:00.

Maria è andata in Brasile per le vacanze? No, non ci è andata quest'anno.

Altre funzioni di “ci”

“Ci” può essere usato per sostituire una frase o una parola introdotta da:

  • la preposizione a

Laura crede all'oroscopo, io invece non ci credo.
(ci = all'oroscopo)

Chi pensa al pranzo? Oggi ci penso io!
(ci = al pranzo)

  • la preposizione su

Elena ha detto che mi avrebbe aiutato con l'esame di Inglese, ma io non ci conto.
(ci = su di lei)

Ogni Sabato Marco scommette sulle partite di calcio, ma Luca non ci scommette mai.
(ci = sulle partite di calcio)

  • la preposizione in

Credi in Dio? No, non ci credo.
(ci = in Dio)

Resti in attesa di una mail di risposta? Si, ci resto.
(ci = in attesa della mail)

  • la preposizione con

Esci con Livia stasera? No, non ci esco, devo studiare.
(ci = con Livia)

Vado molto d'accordo con Elena e tu? Io non ci vado per niente d'accordo.
(ci = con Elena)

Ci” con i pronomi diretti

“Ci” può essere combinato con i pronomi diretti e si comporta in modo diverso a seconda del pronome con cui si combina:

Ci + mi, ti, vi

Ci dopo i pronomi mi, ti, vi  non cambia.

Pronomi diretti  Pronomi Composti 
mi + ci = mi ci
ti ti ci
vi vi ci

Devo andare al lavoro, ma la mia macchina è dal meccanico. Mi ci porti tu?
(mi = me; ci = al lavoro)

Mi accompagni all'aeroporto? Si, ti ci accompagno io!
(ti = te; ci = all'aeroporto)

Se siete in ritardo per la lezione, vi ci porto io.
(vi = voi; ci = a lezione)

Ci + ci non esiste, si utilizza un solo“ci”:

Noi dobbiamo andare al cinema, chi ci porta?
(ci = al cinema)

  No! Chi ci ci porta?

Cilo, la, li, le

Quando ci precede i pronomi diretti lo, la, li, le, la vocale terminale cambia da “– i” a“-e”:

Pronomi diretti  Pronomi composti 
ci + lo ce lo
la ce la
li ce li
le ce le

Puoi portare il gatto dal veterinario? Si, ce lo porto io domani. (ce = dal veterinario; lo = il gatto)

Non metto mai la collana sopra quel tavolo, invece ce la trovo sempre! (ce = su quell tavolo; la = la mia collana)

Hai spedito quelle lettere in Brasile? Si, ce le ho spedite ieri. (ce = in Brasile; le = le lettere)

 “CE” per esprimere possesso

Si usa la particella “CE” in modo da non ripetere l’oggetto.

Esempi

Hai una sigaretta? Sì, ce l(a)’ho. No, non ce l’ho

Maria ha la macchina?. Sì, ce l(a)’ha. No, non ce l’ha.

Hai un cane? Sì, ce l(o)’ho. No, non ce l’ho

Hai il libro di Paolo? Sì, ce l(o)’ho. No, non ce l’ho

Hai le caramelle? Sì, ce le ho. No, non ce le ho

Abbiamo le chiavi? Sì, ce le abbiamo. No, non ce le abbiamo

Hai amici in città? Sì, ce li ho. No, non ce li ho.

Avete fratelli? Sì, ce li abbiamo. No, non ce li abbiamo..

I pronomi indiretti

I pronomi indiretti sono usati per sostituire una persona o un oggetto preceduto dalla preposizione“A”.
Possono rispondere alla domanda“a chi?”, “a cosa?” e precedono sempre il verbo.

Esempi

Gianni scrive a me = mi scrive / mi ha scritto

Gianni scrive a te = ti scrive / ti ha scritto

Gianni scrive a Paolo = gli scrive / gli ha scritto

Gianni scrive a Luisa = le scrive / le ha scritto

Gianni scrive a Lei = Le scrive / Le ha scritto

Gianni scrive a noi = ci scrive / ci ha scritto

Gianni scrive a voi = vi scrive / vi ha scritto

Gianni scrive ai ragazzi = gli scrive / gli ha scritto

Gianni scrive alle ragazze = gli scrive / gli ha scritto

Complemento Indiretto
Atono Tonico
mi a me
ti a te
gli a lui
le a lei
Le a Lei
ci a noi
vi a voi
gli a loro
Esempi

A che ora mi (= a me) telefoni? Ti (= a te) telefono alle 12:00.

Un vecchio amico tedesco mi (= a me) ha scritto una lettera: gli (= a lui) rispondo subito.

Non posso incontrare Giulia alle 7: la chiamo e le (= a lei) dico che ci* vediamo più tardi.

Signora, Le presento il Signor Neri.

La nostra macchina è dal meccanico: ci prestate la vostra?

Cosa ci consigli di fare nel fine settimana? Vi consiglio di visitare gli Uffizi.

Scrivi spesso ai tuoi genitori? Si, gli scrivo spesso

Alcuni verbi italiani sono sempre accompagnati dal pronome indiretto: piacere, sembrare, dispiacere, ecc.

Mi dispiace
Ti dispiace
Gli dispiace /Le dispiace
Ci dispiace
Vi dispiace
Gli dispiace

Alcuni verbi speciali si utilizzano solo con il pronome indiretto e assumono un significato specifico, generalmente diverso dal significato consueto:
Esempi

Mi piace la borsa di Elena ma non mi piacciono le sue scarpe.

Ragazzi, vi sembrano interessanti queste fotografie?

Non mi va di uscire stasera, sono stanca!

Per pranzo mi vanno gli spaghetti al pesto, ti vanno?

Mi servono delle scarpe nuove, le mie sono vecchie.

Stasera non ho fame, mi basta un’insalata.

Ti bastano i soldi per la cena?

Ci dispiace, non possiamo venire alla festa sabato sera.

Maria è triste, le manca suo marito che è in viaggio d’affari.

Ci mancano molto i giorni passati al mare insieme.

Scusate, ma la vostra proposta non ci sembra interessante.

I miei genitori sono in viaggio in Giappone. Gli interessa molto la cultura giapponese.

La terza persona plurale possiede due possibili forme di pronome indiretto: “GLI” e “LORO”.

Loro è meno comune e segue il verbo:

Luca e Maria festeggiano il loro compleanno insieme. Io gli ho regalato un profumo
= Io ho regalato loro un profumo.

I pronomi indiretti con i verbi modali

Quando nella frase vi è un verbo modale (potere, volere, dovere, sapere) o un verbo frasale (cominciare a, stare per, finire di...) seguito da un infinito, il pronome indiretto può sia precedere che seguire il verbo all’infinito.

Esempi:

Ragazzi, mi dovete fare un favore
= Ragazzi, dovete farmi un favore.

Luisa, ti voglio dire la verità
= Luisa, voglio dirti la verità.

Signore, quando Le posso telefonare?
= Signore, quando posso telefonarLe?

Il “NE” partitivo

La particella “NE” si riferisce a quantità specifiche: “quanto/quanta/quanti/quante”.

  • Si usa “NE” per parlare di quantità o numero.

Esempi:

Quanti caffè bevi? Ne bevo due al giorno

Quanto pane compri? Ne compro un chilo

Quanti spaghetti mangi? Ne mangio due etti

Quanti soldi spendi? Ne spendo molti

Quanti italiani conosci? Ne conosco abbastanza

  • Si usa “NE” anche quando la quantità è zero:

Esempi:

Vuoi una fetta di dolce? No, non ne voglio, grazie

Hai visto le ragazze spagnole? No, non ne ho vista nessuna

Hai visto i ragazzi tedeschi? No, non ne ho visto nessuno

PRESTA ATTENZIONE! Quando la quantità rappresenta la totalità, si usano i pronomi diretti “LO, LA, LI, LE”.
Osserva la differenza:

Totale ≠ Quantità o Numero:

Hai bevuto il caffè? Si, l’ho bevuto Quanto caffè hai bevuto? Ne ho bevuto uno

Avete comprato i vestiti? Sì, li abbiamo comprati Quanti vestiti avete comprato? Ne abbiamo comprati tre

Quante caramelle mangi? Le mangio tutte Le mangio tutte

Quanti soldi hai speso? Li ho spesi tutti

Quanta birra hai bevuto? L’ho bevuta tutta

Il paticipio passato si concorda con genere e numero:

Quanti caffè hai bevuto? Ne ho bevuti due

Quanto pane hai comprato? Ne ho comprato un chilo

Quanti spaghetti hai mangiato? Ne ho mangiati due etti

Altri significati del pronome “NE”

Per sostiture frasi introdotte da:

Preposizione “DI”

Il calcio non mi interessa, perciò non ne parlo mai
interessarsi di → NE → di calcio

Sai niente di Marta? No, non ne so niente, non la sento da giorni
sapere di → NE → di Marta

Preposizione “DA”, quando si riferisce ad un luogo

Marta è entrata in classe e ne è uscita dopo 5 minuti
uscire da → NE → dalla classe

Hai provato il nuovo ristorante dietro l'angolo? Certo, ne vengo proprio ora
venire da → NE → dal ristorante

I pronomi combinati

I pronomi composti sono la combinazione di pronome indiretto + pronome diretto (lo, la, li, le) o il “NE” partitivo:

Lo La Li Le Ne
Mi Me lo Me la Me li Me le Me ne
Ti Te lo Te la Te li Te le Te ne
Gli Glielo Gliela Glieli Gliele Gliene
Le Glielo Gliela Glieli Gliele Gliene
Ci Ce lo Ce la Ce li Ce le Ce ne
Vi Ve lo Ve la Ve li Ve le Ve ne
Gli Glielo Gliela Glieli Gliele Gliene
  • Quando i pronomi indiretti “mi, ti, ci, vi” si uniscono ad altri pronomi, la vocale terminale da “i” a“e”.
Esempi

Chi ti scrive quelle lettere? Me le scrive Alessia
me → a me; le → quelle lettere

Ci presti il cellulare? Si, ve lo presto
ve → a voi; lo → il cellulare

Mi dici il significato di questa frase? Si, te lo dico / No, non te lo dico
te → a te; lo → il significato

Loro ti ripetono la regola. Te la ripetono
te → a te; la → la regola

Francesca mi dà un bacio. Me lo
me → a me; lo → un bacio

Giovanni vi dice la verità. Ve la dice
ve → a voi; la → verità

L’impiegato consegna il documento a me. Me lo consegna
me → a me; lo → il documento

Voi ci fate una torta. Ce la fate
ce → a noi; la → la torta

Luigi ci fa gli auguri. Ce li fa.
ce → a noi; li → gli auguri

  • La terza persona (sia singolare che plurale), i pronomi si combinano insieme per formare un’unica parola, aggiungendo una “e” tra loro.
Esempi

La signora porta l’olio al marito. Glielo porta
gli → a lui; lo → l'olio

Teo restituisce la penna alla compagna. Gliela restituisce
gli → a lei; la → la penna

Chi gli ha dato i soldi? Glieli ha dati sua mamma
gli → a lui; li → i soldi

Io non gli porto le chiavi. Non gliele porto
gli → a lui; le → le chiavi

La particella “ne”  si combina anche con i pronomi indiretti (o riflessivi), allo stesso modo:

“ne” precede sempre il pronome indiretto/riflessivo:

La mamma ha tre collane, me ne ha regalata una

Domani è l’anniversario di Lapo e Sara, non te ne dimenticare

La terza persona (sia singolare che plurale) combinata con“ne” e  “glie” forma “GLIENE”:

Esempi

Marta vuole mangiare una piadina per pranzo, se esci gliene compri una?

Signora, questo caffè è buonissimo, gliene posso offrire una tazza?

Ai miei fratelli piacciono i biscotti al cocco, perciò gliene ho comprati due pacchi.

A mia madre piacciono le tazze di quel negozio, gliene ho già regalate due.

I pronomi combinati e il Passato

Quando si usano i pronomi diretti e pronomi composti con le forme verbali al passato, il participio passato si concorda con il pronome (-o, -a, -i, -e).

Esempi

Hai venduto la moto a Daniele? Sì, gliel’ ho venduta
gli → a lui; l'(a) → la moto

Mi hai mandato una cartolina? Si, te l’ho mandata
te → a te; l'(a) → la cartolina

Chi vi ha raccontato questa storia? Ce l’ha raccontata Giulia
ce → a noi; l'(a) → la storia

Chi ti ha regalato queste rose? Me le ha regalate Marco
me → a me; le → le rose

Federica ha restituito a Laura gli orecchini? Si, glieli ha restituiti.
gli → a lei; li → gli orecchini

Avete mandato i fiori a Silvia? Si, glieli abbiamo mandati
glie → a lei; li → i fiori

Chi vi ha prestato i soldi? Ce li ha prestati Claudio
ce → a noi; li → i soldi

Avete dato la foto ai ragazzi? Si, gliel’ho data
glie → ai ragazzi; l’(a) → la foto

Chi ti preparerà il tiramisù? Me lo preparerà la mamma
me → a me; lo → il tiramisù

Chi ti ha prestato 20 euro? Me li ha prestati Rachele.
me → a me; li → i 200 euro

Chi ti ha comprato la macchina? Me l’ha comprata mio fratello
me → a me; l’(a) → la macchina

I pronomi combinati con i verbi modali

I pronomi composti si comportano nello stesso modo che i riflessivi, i pronomi diretti e indiretti con i verbi modali: possono precedere il verbo modale oppure si possono aggiungere alla forma infinita del verbo.

Esempi

Lo zio mi vuole regalare questo libro. Lo zio me lo vuole regalare = Lo zio vuole regalarmelo

Carlo, ti devo restituire molti soldi Carlo devo restituirteli.

Paolo può dare il libro di spagnolo a Luca. Paolo glielo può dare = Paolo può darglielo.

Nell’italiano parlato, i pronomi composti si usano per esprimere il possesso:

Piero, hai del denaro? Si, ce l’ho / No, non ce l’ho.

Ragazzi, avete la chiave? Si, ce l’abbiamo / No, non ce l’abbiamo.

Mamma, abbiamo un cacciavite a casa? Sì, ce l’abbiamo / No, non ce l’abbiamo.

La particella “CI” + la particella “NE”

“CI” + “NE”, posti insieme, formano uno speciale pronome combinato CE NE:

Quante bottiglie hai messo nell’armadio? Ce ne ho messe 7 ci→ nell’armadio; ne→ di bottiglie

Quante ore di treno ci vogliono da Roma a Milano con il treno veloce? Ce ne vogliono 3 ci→ volerci; ne→ di ore

Quante finestre hai nella tua camera da letto? Ce ne ho 2 ci→ nella mia camera; ne→ di finestre

I pronomi relativi

I pronomi relativi “CHE” e “CUI” possono essere utilizzati in due modi:

  1. Per sostiturire un sostantivo che è presente in due frasi
  2. Per collegare due frasi

“CHE” si usa per sostiturire:

  • Soggetto o oggetto diretto (un oggetto senza preposizione che risponde alle domande “chi o cosa?)
  • Può anche sostituire “il quale, la quale, i quali, le quali
Esempi

Il film che ho visto non era interessante (oggetto) Io ho visto il film + Il film è interessante

Ho trovato le scarpe che cercavo da tempo. (oggetto) Ho cercato le scarpe + Ho trovato le scarpe

Marilena è una ragazza tedesca che studia e lavora a Firenze. (soggetto) Marilena è una ragazza tedesca + Marilena studia e lavora a Firenze

I ragazzi che stanno parlando con Elena sono miei amici. (soggetto) I ragazzi che stanno parlando con Elena + I ragazzi sono miei amici

Quando il “CHE” significa “questa cosa, ciò”, (solo in questo caso specifico) l’articolo può precedere il pronome:

Il mio ragazzo arriva sempre in ritardo, IL CHE (questo fatto) mi fa molto arrabbiare.

Quando vado al lavoro porto sempre la borsa per la palestra, IL CHE è molto comodo così non devo passare da casa.

“CUI” è usato per sostituire:

Un oggetto indiretto (un oggetto preceduto da una preposizione che è sempre posta di seguito)

Quello è il ragazzo di cui ti parlavo (parlare di)

L’azienda per cui lavora Martina si occupa di moda (lavorare per)

Qualche altro esempio di verbi con preposizione sono:

Avere bisogno di: La cosa di cui ho bisogno è un caffè.

Riferirsi a: La persona a cui mi riferisco è assente.

Abitare da qualcuno: L’amica da cui abito è partita.

Credere in: La religione in cui credo è il buddismo.

Uscire con: Gli amici con cui sono uscita mi hanno offerto un caffè.

Contare su qualcuno: Mio padre è la persona su cui posso sempre contare.

Passare per: La strada per cui siamo passati è chiusa al traffico.

Trovarsi fra persone: Le persone tra cui mi sono trovata erano gentili.

 “CUI” può anche avere il significato di “possesso” se usato con articoli e concordato con l’oggetto:

“IL CUI, LA CUI, I CUI, LE CUI”

Esempi

Roma, la cui storia è famosa in tutto il mondo, è tra le città più belle d’Italia. La storia di Roma è famosa in tutto il mondo + Roma è tra le città più belle d’Italia

Quel cantante italiano, le cui canzoni sono famose in tutto il mondo, ha vinto il festival di Sanremo. Quel cantante è italiano + le sue canzoni sono famose in tutto il mondo, ha vinto il Festival di Sanremo

Elisa, i cui fratelli sono gemelli, si è trasferita fuori Firenze. Elisa ha due fratelli gemelli + Elisa si è trasferita fuori città

“CHI” (“colui che/colei che”) si riferisce solo alle persone, è sempre singolare e significa “la persona/ la gente che; tutte le persone…”. E’ spesso usato in proverbio modi di dire.

“CHI” può essere usato:

come soggetto

Luca non sopporta chi parla mentre mangia

Proverbi:

Chi va piano, va sano e va lontano

Chi fa da sé fa per tre

Chi troppo vuole nulla stringe

quando si rifersce indirettamente ad una persona

Non è giusto parlare di chi è assente. (parlare di)

Andrò da chi potrà aiutarmi. (andare da)

Credo in chi parla e dopo agisce. (credere in)

Uscirò con chi mi inviterà a cena (uscire con)

Non so su chi scommettere. (contare su)

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