Gli aggettivi
Gli aggettivi sono parole che descrivono una persona o una cosa e generalmente, in italiano, seguono il sostantivo.
- Il gatto bianco (m. s.)
- La macchina nera (f. s.)
- I pantaloni gialli (m. pl.)
- Le bambine piccole (f. pl.)
Per utilizzare correttamente gli aggettivi, nella forma singolare e plurale, si usa la stessa logica dei sostantivi:
Singolare | Plurale | |||
Maschile | -o | alto | -i | alti |
Femminile | -a | buona | -e | buone |
Maschile o Femminile | -e | intelligente | -i | intelligenti |
Gli aggettivi si declinano sempre a seconda del sostantivo:
Singolare | Plurale |
Il ragazzo è alto | I ragazzi sono alti |
La pizza è buona | Le pizze sono buone |
Il bambino è intelligente | I bambini sono intelligenti |
La bambina è intelligente | Le bambine sono intelligenti |
Nota:
L’aggettivo “bello” funziona invece come un articolo determinativo quando precede il sostantivo:
Il ragazzo è bello / I ragazzi sono belli
MA Che bel ragazzo (il ragazzo) - Che bei ragazzi (i ragazzi)
Paolo ha gli occhi molto belli
MA Che begli occhi ha Laura (gli occhi)
Gli aggettivi possessivi
Gli aggettivi possessivi indicano l’appartenenza o specificano la relazione tra le persone:
Singolare | Plurale | |||
---|---|---|---|---|
Maschile | Femminile | Maschile | Femminile | |
Io | il mio | la mia | i miei | le mie |
Tu | il tuo | la tua | i tuoi | le tue |
Lei / Lui | il suo | la sua | i suoi | le sue |
Noi | il nostro | la nostra | i nostri | le nostre |
Voi | il vostro | la vostra | i vostri | le vostre |
Loro | il loro | la loro | i loro | le loro |
Seguono sempre l’articolo:
- Il mio orologio
- La tua amica Paola
- Il suo gatto
- I nostri pantaloni
- Le vostre penne
- I loro libri
Eccezioni
Non si usa con i sostantivi che indicano la parentela (eccetto “loro“):
- Mio padre
- Tua madre
- Suo fratello
- Sua sorella
- Nostro nonno
- Vostro zio
- Il loro zio/ la loro zia
- I miei fratelli
- Le tue sorelle
- I suoi nonni
- Le sue zie
- I nostri zii
- Le vostre cugine
- I loro nipoti/ le loro nipoti
Nella lingua parlata spesso utilizziamo espressioni come “i miei, i tuoi, i suoi” invece che “i miei genitori, i tuoi genitori, i suoi genitori”:
Domani vedo i miei (= miei genitori)
Come stanno i tuoi? (= tuoi genitori)
Per Natale Luca va dai suoi (= suoi genitori)
Presta molta attenzione alla differenza tra aggettivi e avverbi.Gli aggettivi si declinano in base al sostantivo, mentre gli avverbi specificano o modificano il significato degli altri elementi grammaticali e generalmente accompagnano i verbi, aggettivi e altri avverbi. Sono invariabili.
In queste frasi potrai notare la differenza tra aggettivi e avverbi:
Singolare | Plurale |
Laura ha lavorato molto | Laura ha molta pazienza |
Laura è molto simpatica. | Laura ha molti amici. |
I ragazzi hanno studiato poco. | I ragazzi hanno pochi soldi |
I ragazzi mangiano poco. | I ragazzi hanno poca esperienza |
Gli avverbi
Gli avverbi si utilizzano per descrivere e specificare un verbo, un aggettivo o un altro avverbio o un’intera frase (l’aggettivo che descrive un sostantivo o un pronomone è differente) e sono invariabili:
Probabilmente sabato viene anche Laura alla festa
Oggi il direttore era incredibilmente contento
Gli avverbi possono avere significati diversi, per esempio:
Tempo (Quando?)
Oggi Luca è arrivato prima di me
Di solito vado in palestra tre volte a settimana
Altri esempi: ieri, oggi, domani, dopo domani, poi, già, tardi, presto, spesso, talvolta, subito, finora, adesso, sempre, mai, normalmente.
Quantità (Quanto?)
Oggi ho mangiato poco
Lucia parla troppo
Altri esempi: poco, molto/parecchio/tanto, alquanto/abbastanza/piuttosto, più o meno, altrettanto, appena, quanto, per niente.
Modo (Come?)
L'insegnante ha parlato velocemente
Oggi ho la febbre, sto male
Altri esempi: bene-male, meglio-peggio, insieme, volentieri, apposta, alla svelta (=di corsa, di fretta), ad alta voce/a bassa voce, all’improvviso (=improvvisamente), per scherzo – sul serio, per caso (= casualmente), così, forte, veloce, dritto-storto.
Luogo (dove?)
Marco lavora là/lì
Il cane è fuori
Altri esempi: qui/qua, sopra, sotto, dentro, fuori, lontano, vicino, davanti, dietro, via, intorno.
Alcuni avverbi derivano direttamente dalla forma aggettivale e si possono formare in questo modo:
- Con avverbi che terminano in -O usiamo la forma femminile + suffisso “mente”
AUTONOMO 🡒 Laura deve imparare a lavorare autonom-a-mente
ONESTO 🡒 Onest-a-mente, penso che non andrò alla festa Paolo
- Con avverbi che terminano in -E usiamo la forma singolare+ suffisso “mente”
RECENTE 🡒 Ho visto Mattia recent-e-mente
VELOCE 🡒 Gli italiani parlano spesso veloc-e-mente
- Con avverbi che terminano in -LE and -RE prendiamo la -E finale e aggiungiamo il suffisso “mente”
NATURALE 🡒 Natural-mente andrò alla laurea di Giulia, è la mia migliore amica!
FACILE 🡒 Dovresti riuscire a parcheggiare facil-mente con la macchina nuova
Aggettivi indefiniti
Gli aggettivi indefiniti indicano una persona o un oggetto non specificato o sconosciuto per il parlante.
Alcuni di questi sono invariabili e sono usati solo nella forma singolare, come “qualche”, “qualsiasi” o “qualunque”/”ogni”:
Ogni volta che ascolto questa canzone sono felice
Qualche* volta mi piace bere un bicchiere di vino a cena
Qualunque/qualsiasi cosa tu abbia cucinato per pranzo, a me va bene
*per la forma plurale si usa “alcuni/alcune“:
Qualche italiano parla il dialetto/Alcuni italiani parlano dialetto
Pronomi indefiniti
Alcuni pronomi indefiniti sono semplicemente pronomi, usati in forma singolare:
Qualcosa (invariabile)
Devo comprare qualcosa per la festa di Giulia
Vuoi qualcosa da bere?
Chiunque (invariabile e precede sempre il congiuntivo)
Chiunque tu voglia invitare alla festa è il benvenuto
Chiunque frequenti quella scuola deve portare l’uniforme
Qualcuno-a/Uno-a/Ognuno-a (hanno sia la forma maschile che femminile)
Ha chiamato qualcuno/a per me stamattina?
Ho incontrato uno/a che studia nella tua scuola
Ognuno/a è libero di uscire con chi meglio crede
Niente/Nulla (hanno lo stesso significato, sono invariabili e prevedono l’utilizzo della forma negativa del verbo)
Oggi non c’è nulla/niente da fare
Sono stanchissima, stasera non faccio nulla/niente
Aggettivi, pronomi e avverbi indefiniti
Alcuni indefiniti possono essere sia aggettivi che pronomi (variabili), sia avverbi (sempre invariabili):
Alcuno*: aggettivo o pronome, quando precedono il sostantivo, si comportano come un articolo indefinito:
Non ho alcun dubbio che tu abbia ragione (aggettivo)
Gli studenti presenti erano solo alcuni (pronome)
* E’ usato anche nella forma singolare, solo in frasi negative o dopo “senza”:
Non ho alcuna voglia di lavorare
Paola ascolta l’insegnante senza alcuna attenzione
Certo: aggettivo o pronome. Se singolare, è preceduto da un articolo indefinito, se plurale invece l’articolo non si usa:
Sabato scorso alla festa ho parlato con una certa Paola (aggettivo)
Nella mia classe c’erano molti studenti, certi maschi e certe femmine (pronome)
Quale: aggettivo e pronome:
Quale musica preferisci? (aggettivo)
Non so quale è la casa di Matteo (pronome)
Altro: aggettivo e pronome:
Vuoi un’altra aranciata?
Alcuni dei miei amici sono andati alla festa, altri no
Poco: aggettivo, pronome o avverbio:
C’erano poche persone alla festa (aggettivo)
Eravamo poche alla festa (pronome)
Paolo ha studiato poco (avverbio)
Molto/Parecchio/Tanto: aggettivo, pronome o avverbio:
Molte/parecchie/tante persone lavorano in questa azienda (aggettivo)
In classe eravamo molti/parecchi/tanti (pronome)
Laura ha lavorato molto/tanto/parecchio (avverbio)
Troppo: aggettivo, pronome o avverbio:
In questa piazza ci sono troppe persone (aggettivo)
Siamo in troppi oggi, non ci sono sedie per tutti (pronome)
Matteo mangia troppo (avverbio)
Ciascuno: aggettivo o pronome, sempre singolare. Come per “alcuno”, quando precede il sostantivo si comporta come un articolo indefinito:
Ciascuna studentessa ha letto il libro che preferiva (aggettivo)
Matteo parlò con ciascuno (pronome)
Tutto: quando aggettivo, precede un articolo determinativo. Può essere anche pronome:
Ho mangiato tutta la pasta (aggettivo)
Luca paga per tutti (pronome)
Nessuno: aggettivo e pronome, sempre singolare. Come per “alcuno” quando precede il verbo, si comporta come un articolo indeterminativo. Come per “Niente” o “Nulla”, necessita della forma verbale negativa:
Non c’è nessun problema (aggettivo)
Oggi a scuola non c’è nessuno (pronome)
Ieri nessuno voleva lavorare (avverbio)