Il Modo Indicativo Italiano

Il Modo Indicativo è composto da otto tempi verbali differenti e si utilizza per esprimere fatti, condizioni ed eventi in maniera precisa e oggettiva.

Il Presente

La lingua italiana ha tre coniugazioni di verbi:

verbi che finiscono in -ARE (mangiare, ascoltare, lavorare)

verbi che finiscono in -ERE (leggere, scrivere, ridere)

verbi che finiscono in -IRE (dormire, aprire, sentire)

Per formare il Presente è necessario semplicemente rimuovere -ARE, -ERE o -IRE e aggiungere la desinenza corretta alla radice del verbo, in base al gruppo di appartenenza del verbo.

Verbo Radice Desinenza
Guardare
Vivere
Aprire
→ GUARD
→ VIV
→ APR
→ Io GUARD – O
→ Io VIV – O
→ Io APR – O
I. Coniugazione -ARE II. Coniugazione -ERE III. Coniugazione -IRE
GUARDARE VIVERE APRIRE
Io guardo vivo apro
Tu guardi vivi apri
Lui/lei/Lei guarda vive apre
Noi guardiamo viviamo apriamo
Voi guardate vivete aprite
Loro guardano vivono aprono

*lui = terza persona singolare maschile; * lei = terza persona singolare femminile; *Lei = formale per maschile e femminile (es. Sig. o Sig.ra)

Consiglio: è importante ricordare che, indipendentemente dalla coniugazione del verbo, “IO” finisce sempre in – O; “TU” finisce sempre in – I e “noi” finisce sempre in -IAMO.

Il Presente si usa per esprimere:

Azioni al presente o abituali

Oggi mangio la pasta

Tutte le mattina mangio un cornetto con la marmellata

Nella lingua parlata, si utilizza anche per esprimere un’azione che sta per accadere, quando è presente un’espressione di tempo nella frase:

Arrivo domani pomeriggio

Ceniamo insieme venerdì prossimo?

Azioni cominciate nel passato e che proseguono nel presente, usando VERBO + DA (Preposizione) + periodo di tempo:

Vivo a Firenze da tre anni

Lavoro in questo ufficio da due mesi

Il tempo presente può essere usato, a volte, al posto del passato per dare alle azioni passate un senso di immediatezza, per farle percepire come se stessero accadendo nel presente. In questo caso si parla di “presente storico”:

Michelangelo Buonarroti nasce nel 1475

Nel 1861 l’Italia diventa uno Stato unitario

Verbi che terminano in – CARE e – GARE

I verbi che appartengono alla prima coniugazione e che finiscono in -CARE (per esempio “cercare, giocare”) e -GARE (per esempio “pagare, pregare”) si comportano in maniera leggermente differente: aggiungono la lettera “H” tra la radice del verbo e la desinenza della seconda persona singolare “TU” e la prima persona plurale “NOI”, così che la pronuncia gutturale (o “dura”) possa essere mantenuta.

PAGARE CERCARE
Io pago Io cerco
Tu paghi Tu cerchi
Lui/lei/Lei paga Lui/lei/Lei cerca
Noi paghiamo Noi cerchiamo
Voi pagate Voi cercate
Loro pagano Loro cercano

Tu cerchi un appartamento in centro, mentre Marco lo cerca in periferia

Io pago la spesa per il pranzo, tu paghi quella per la cena

Verbi che terminano in – IRE

Molti verbi che finiscono in -IRE hanno bisogno di aggiungere -ISC per tutte le forme, ad eccezione della prima e seconda persona plurale “noi” e “voi”, che si coniugano  regolarmente.

FINIRE CAPIRE
Io finisco Io capisco
Tu finisci Tu capisci
Lui/lei/Lei finisce Lui/lei/Lei capisce
Noi finiamo Noi capiamo
Voi finite Voi capite
Loro finiscono Loro capiscono

Altri verbi che ricorrono alla forma -ISC sono: alleggerire, preferire, pulire, costruire, contribuire, dimagrire, ferire, garantire, trasferirsi, unire, stupire, colpire, proibire, punire, fallire, ferire, impedire, incuriosire, obbedire, restituire.

For example:

Io preferisco la pasta, tu cosa preferisci?

Di solito Luca dimagrisce molto durante l’estate

Noi finiamo il corso di italiano a Settembre, voi quando lo finite?

Voi contribuite alla raccolta fondi di beneficenza?

Il Verbo Essere

Il verbo “essere” in italiano è completamente irregolare:

ESSERE
Io sono
Tu sei
Lui/lei è
Noi siamo
Voi siete
Loro sono

Espressioni comuni in italiano con il verbo “ESSERE”

  • ESSERE CONTENTO/FELICE

Sono contento di stare a Firenze

  • ESSERE TRISTE

Maria è triste perché la vacanza è finita

  • ESSERE ARRABBIATO 

Alessia e Daniela sono arrabbiate con Gloria perché è sempre in ritardo

  • ESSERE AFFAMATO

Lucia è molto golosa, è sempre affamata!

  • ESSERE SORPRESO

Sara è sorpresa della bella notizia

  • ESSERE STANCO 

Oggi il papà e la mamma hanno lavorato tutto il giorno, sono molto stanchi!

  • ESSERE IN RITARDO

Gabriele è arrivato a scuola alle 11:00...è sempre in ritardo!

  • ESSERE STRANIERO 

Miguel è straniero, deve richiedere i documenti per il permesso di soggiorno

  • ESSERE DI + città 

Marco e Stefano sono di Milano

  • ESSERE ITALIANO, INGLESE, SPAGNOLO, FRANCESE, etc.. 

Elisa è italiana, mentre suo marito John è inglese

Di seguito, sono riportati altri aggettivi che indicano la nazionalità:

-a (femminile) /-o (maschile) -e (invariabile)
americano/a israeliano/a canadese libanese
algerino/a lituano/a cinese neozelandese
australiano/a marocchino/a danese norvegese
austriaco/a polacco/a finlandese olandese
basco/a russo/a francese portoghese
brasiliano/a sloveno/a giapponese ungherese
ceco/a spagnolo/a inglese svedese
croato/a svizzero/a irlandese tailandese
indiano/a tedesco/a islandese

Per esempio:

Kristen è tedesca, di Berlino

Hassan è marocchino, di Casablanca

Victoria è canadese e vive a Toronto, mentre Patrick è canadese ma vive a Parigi

Nelle frasi negative “NON” deve essere posto sempre prima del verbo:

Sei stanco/a? No, non sono stanco/a

Siete italiani/e? No, non siamo italiani/e

Il Verbo Avere

Anche il verbo “avere” in italiano è completamente irregolare:

AVERE
Io ho
Tu hai
Lui/lei ha
Noi abbiamo
Voi avete
Loro hanno

Proprio come “essere”, nelle frasi negative “NON” deve essere posto sempre prima del verbo:

Espressioni comuni in italiano con “AVERE”

  • AVERE CALDO

Oggi ci sono 42 gradi! Ho troppo caldo

  • AVERE FREDDO

Alessandra ha freddo, accendiamo il riscaldamento?

  • AVERE FAME

Sono le 14:00 e non abbiamo ancora pranzato... abbiamo fame!

  • AVERE SETE 

Ho sete, ordiniamo una birra?

  • AVERE PAURA

Sara ha paura dei ragni

  • AVERE FRETTA

Oggi non posso parlare con te, devo correre al lavoro, ho molta fretta!

  • AVERE TEMPO

Il sabato e la domenica ho tempo per rilassarmi e uscire con gli amici

  • AVERE SONNO

Stanotte Luca ha dormito solo 4 ore, ha sonno!

Il significato principale di “AVERE” è “possedere”, e può riferirsi a cose materiali (avere una macchina, avere un gatto, ecc..) e valori non materiali (come “avere fiducia” o “avere coraggio”), ma è usato anche quando si parla di caratteristiche fisiche (come “avere I capelli neri”).

Per esempio:

Elisa ha un fratello e due sorelle

Io ho un cane e un gatto

Marco e Luca hanno i capelli biondi e gli occhi azzurri

Marta ha lasciato il lavoro e si trasferisce da sola in Australia, ha coraggio!

Il verbo “avere” può essere seguito dalla preposizione “da”. In questi casi si tratta di una forma colloquiale usata per riferirsi a qualcosa che è necessario fare, un dovere o un obbligo:

Ho da lavorare tutto il fine settimana = Devo lavorare tutto il fine settimana

Ho da dirti una cosa importante = Devo dirti una cosa importante

Il Presente irregolare

Molti verbi italiani sono irregolari; ma, per facilitarne l’apprendimento, possono essere raccolti in gruppi che si comportano in maniera simile.

Di seguito, alcuni dei più importanti verbi irregolari:

ANDARE DARE FARE SAPERE STARE
Io vado do faccio so sto
Tu vai dai fai sai stai
Lui/lei/Lei va fa sa sta
Noi andiamo diamo facciamo sappiamo stiamo
Voi andate date fate sapete state
Loro vanno danno fanno sanno stanno
BERE DIRE RIMANERE SCEGLIERE TENERE
Io bevo dico rimango scelgo tengo
Tu bevi dici rimani scegli tieni
Lui/lei/Lei beve dice rimane sceglie tiene
Noi beviamo diciamo rimaniamo scegliamo teniamo
Voi bevete dite rimanete scegliete tenete
Loro bevono dicono rimangono scelgono tengono
SALIRE SPEGNERE USCIRE VENIRE
Io salgo spengo esco vengo
Tu sali spegni esci vieni
Lui/lei/Lei sale spegne esce viene
Noi saliamo spegniamo usciamo veniamo
Voi salite spegnete uscite venite
Loro salgono spengono escono vengono

Altri gruppi di verbi che si comportano in maniera simile sono:

  • Verbi come “dire”: benedire, contraddire, disdire, maledire, predire.

Luca non contraddice mai sua madre

Mario disdice sempre all'ultimo i nostri appuntamenti

  • Verbi come “scegliere”: togliere, raccogliere, sciogliere, accogliere.

Io tolgo sempre le scarpe appena arrivo a casa

Scelgo la torta al cioccolato o quella alla frutta per il compleanno di Pietro?

Raccolgo io i soldi per pagare il conto del ristorante

  • Verbi come “tenere”: appartenere, trattenere, contenere, ottenere.

Quel vaso contiene dei fiori stupendi

Stefano è molto determinato, ottiene sempre quello che vuole!

Quel cane appartiene alla famiglia Rossi

  • Verbi come “venire”: convenire, prevenire, provenire, divenire.

Questo vino proviene dalla Francia

Viene anche Luca a cena con noi stasera!

Ogni anno Paola previene l'influenza con il vaccino

Vi è un altro gruppo di verbi irregolari che terminano in -durre/-porre: seguono tutti le stesse regole e condividono le stesse desinenze dei verbi in -ERE:

PROPORRE TRADURRE
Io propongo traduco
Tu proponi traduci
Lui/lei/Lei propone traduce
Noi proponiamo traduciamo
Voi proponete traducete
Loro propongono traducono

Verbi come “tradurre”: condurre, produrre, dedurre, introdurre, ridurre, sedurre.

Paola traduce dal polacco all'Italiano velocemente

L'azienda dove lavora Gabriella produce dei dolci buonissimi

Mario conduce una vita sregolata

Verbi modali e verbo “sapere”

I verbi volere, potere, dovere, sapere sono tutti irregolari al Presente.

VOLERE POTERE DOVERE
Io voglio posso devo
Tu vuoi puoi devi
Lei/lui/lei vuole può deve
Noi vogliamo possiamo dobbiamo
Voi volete potete dovete
Loro vogliono possono devono

Di solito, volere, potere, dovere sono seguiti da un verbo all’infinito, ma volere può anche essere seguito da un sostantivo.

Esempi

Olivia, vuoi uscire con noi giovedì sera?

Volete andare al cinema stasera?

Laura vuole una pizza per il pranzo, mentre Gloria vuole la pasta

Puoi chiudere la finestra, per favore?

Laura non può tornare a casa dopo mezzanotte

Potete venire con me alla stazione stasera?

Devo studiare tutto il fine settimana

Marco e Luca devono partire presto per l'aeroporto

Daniele deve fare la dieta

Potere, generalmente, significa avere l’abilità fisica o avere il permesso per fare qualcosa:

Oggi non posso uscire, devo studiare

Paolo non può giocare a calcio, ha la gamba rotta

SAPERE
Io so
Tu sai
Lui/lei/lei sa
Noi sappiamo
Voi sapete
Loro sanno

Sapere può anche essere utilizzato come verbo modale, quando esprime l’avere competenza o conoscenza per poter fare qualcosa:

Non so parlare giapponese

Non so cucinare

In aggiunta, Sapere è utilizzato come verbo indipendente con il significato di conoscere e significa “essere a conoscenza di qualcosa”:

So che Matteo ha trovato un gatto nel vostro giardino

Nelle domande, è spesso usato per chiedere informazioni:

Sai che ore sono?

Attenzione alle differenze:

Marco non può sciare Si è rotto la gamba, perciò non può sciare

Marco non sa sciare Non ha mai provato a sciare, perciò non sa come si fa.

Laura non può leggere Non può leggere perché la carta è sporca o perché la stampante non ha stampato correttamente la pagina

Laura non sa leggere È una bambina, perciò non ha ancora imparato a leggere

I verbi riflessivi

I verbi riflessivi descrivono un’azione che riguarda il soggetto, o che il soggetto compie su di sè.

Con il verbi riflessivi, si usano i pronomi riflessivi, che differiscono per ciascuna persona:

Pronomi Pronomi riflessivi
Io Mi
Tu Ti
Lei/lui/lei Si*
Noi Ci
Voi Vi
Loro Si*

Formare i verbi riflessivi è semplice, bisogna solo coniugare il verbo al Presente e aggiungere il pronome riflessivo prima del verbo!

SVEGLIARSI METTERSI VESTIRSI 
Io mi sveglio mi metto mi vesto
Tu ti svegli ti metti ti vesti
Lui/Lei/Lei si sveglia si mette si veste
Noi ci svegliamo ci mettiamo ci vestiamo
Voi vi svegliate vi mettete vi vestite
Loro si svegliano si mettono si vestono

Tutti i giorni mi alzo alle 06:45 (alzarsi)

Luca e Maria si divertono molto al mare (divertirsi)

Maria si sente poco bene perché ha l'influenza (sentirsi)

E’ molto utile ricordarsi di associare una frase a ciascun pronome, in modo tale da rendere più semplice la coniugazione di ogni persona con il giusto verbo riflessivo:

Io mi chiamo Mauro, tu come ti chiami?

La terza persona singolare e plurale hanno lo stesso pronome riflessivo, “si”:

Lucia si sveglia tutti i giorni alle 7:00

Lucia e Luca si svegliano tutti i giorni alle 7:00

Per ricordare il pronome “noi” pensate semplicemente a:

Noi ci divertiamo molto in vacanza in Italia

Per ricordare il pronome “voi” togliete semplicemente la “o”:

Voi vi addormentate ogni sera sul divano

La maggior parte dei verbi può essere riflessiva.

  • CHIAMARE

Maria chiama Sara per invitarla alla sua festa di compleanno

  • CHIAMARSI

Io mi chiamo Maria

  • SVEGLIARE

Io sveglio mio marito ogni mattina alle 07:30

  • SVEGLIARSI

Maria si sveglia ogni mattina alle 07:30

  • ALLENARE

Marco allena una squadra di calcio

  • ALLENARSI

Marco si allena tutti i pomeriggi in palestra

Nella lingua parlata, si preferisce utilizzare il verbo riflessivo al posto del non riflessivo, per aggiungere una maggiore enfasi:

Non vedo l'ora di andare a casa, così mi faccio una bella doccia
AL POSTO DI:
Non vedo l'ora di andare a casa così faccio una doccia

Dopo pranzo mi bevo un buon caffè
AL POSTO DI: Dopo pranzo bevo un buon caffè

I verbi modali con i verbi riflessivi

Quando in una frase è presente il verbo modale + l’infinito di un verbo riflessivo, il pronome può trovarsi prima o dopo il verbo (entrambe le soluzioni sono corrette).

Esempi:

Sabato mattina Marco si deve alzare presto
Sabato mattina Marco deve alzarsi presto

Mi posso sedere?
Posso sedermi?

Io e Marco ci vogliamo allenare più spesso
Io e Marco vogliamo allenarci più spesso

Il Passato Prossimo

Il Passato Prossimo si compone con il Presente Indicativo del verbo essere or avere + Participio Passato del verbo. Questo tempo può esprimere sia azioni concluse nel passato, sia legate al momento presente o limitate a un determinato spazio-tempo.

Il Participio Passato si forma rimuovendo -ARE, -ERE, -IRE e aggiungendo le seguenti desinenze:

Verbs in -ARE → -ATO guardare → guardato

Verbs in -ERE → - UTO sapere → saputo

Verbs in - IRE → -ITO dormire → dormito

Quando il verbo “avere” viene usato come ausiliare, il Participio Passato termina in -0 per qualsiasi soggetto femminile, maschile, singolare o plurale:

Laura ha studiato Giapponese

Marco ha studiato Giapponese

Laura e Maria hanno studiato Giapponese

Marco e Paolo hanno studiato Giapponese

Eccezione: consigliamo di controllare la sezione dei “Pronomi Diretti” per vedere cosa succede quando vengono usati i pronomi diretti (lo,  la, li,  le, mi, ti, ci, vi e ne).

Laura è andata a Firenze

Marco è andato a Firenze

Laura e Maria sono andate a Firenze

Marco e Paolo sono andati a Firenze

MANGIARE AVERE CAPIRE
Io ho mangiato ho avuto ho capito
Tu hai mangiato hai avuto hai capito
Lui/Lei/Lei ha mangiato ha avuto ha capito
Noi abbiamo mangiato abbiamo avuto abbiamo capito
Voi avete mangiato avete avuto avete capito
Loro hanno mangiato hanno avuto hanno capito

Ausiliare “avere” o “essere”?

AVERE

Tutti i verbi transitivi, ovvero tutti quei verbi che hanno un oggetto diretto ( e rispondo alla domanda “chi?” o ” che cosa?“), ricorrono all’ausiliare “avere” al Passato Prossimo:

Lucia ha mangiato la pizza (cosa? La pizza)

Marco e Lucia hanno studiato inglese tutto il giorno (cosa? Inglese)

Ho chiamato Davide ieri sera (chi? Davide)

Marta ha sposato Riccardo (chi? Riccardo)

ESSERE

La maggior parte dei verbi intransitivi (cioè i verbi che necessitano di una preposizione per legarsi ad un oggetto indiretto) usa l’ausiliare “essere:

Oggi sono venuto a scuola in bici

Ieri sera io e Lucia siamo andati al cinema

I verbi di movimento come: andare, venire, arrivare, partire, entrare, uscire, tornareetc. usano l’ausiliare “essere”.

Attenzione alle eccezioni come: camminare, passeggiare, viaggiare.

Ho camminato tutto il giorno per Firenze

Ho viaggiato per tutta l'Italia

I verbi di stato: stare/essere, rimanere, restare usano l’ausiliare “essere:

Sabato scorso sono restata a casa tutto il giorno a riposare

Ieri sera non sei uscito perché sei stato male?

I verbi di cambiamento: diventare, crescere , nascere, morire, invecchiare, iniziare, finire usano l’ausiliare “essere:

Marta è nata il 5 Maggio 1954

Lucia e Daniele sono cresciuti in un paese vicino a Roma

I verbi riflessivi: alzarsi, conoscersi, chiamarsi, lavarsi, allenarsi, vestirsi, addormentarsietc. usano l’ausiliare “essere“:

Domenica scorsa mi sono alzata a mezzogiorno, mi sono lavata, mi sono vestita e poi sono uscita

La scorsa settimana mi sono allenato in palestra tutti i pomeriggi

I verbi impersonali: piacere, dispiacere, bastare, succedere, sembrare usano l’ausiliare “essere:

Il nord della Francia mi è piaciuto molto

Marta ci è sembrata un po' triste oggi

I Participi Passati irregolari

I participi passati irregolari, possono essere categorizzati in gruppi di verbi che terminano nello stesso modo. I seguenti sono i più importanti:

INFINITO PARTICIPIO PASSATO ESEMPI
-DERE -SO; -STO
Accendere acceso Hai acceso la televisione?
Chiudere chiuso Luca e Fabio hanno chiuso il loro ristorante
Perdere perso Mio fratello ha perso le chiavi di casa
Prendere preso Abbiamo preso il treno per andare a Napoli
Ridere riso Ho riso moltissimo per la barzelletta
Scendere sceso Sono sceso dal treno di fretta
Spendere speso Lo scorso fine settimana ho speso molti soldi
Chiedere chiesto Ho chiesto informazioni ad un passante
Nascondere nascosto Ho nascosto il regalo di Natale per la mamma
Rispondere risposto Abbiamo risposto al messaggio dopo tre ore
Vedere visto Avete visto l’ultimo film di Pieraccioni?
-CERE; -GERE -NTO
Dipingere dipinto Lisa ha dipinto un quadro stupendo
Piangere pianto Laura ha pianto guardando il film
Vincere        vinto La Spagna ha vinto la partita contro la Francia
-GLIERE -LTO
Scegliere scelto Maria ha scelto il vestito per il suo matrimonio
Sciogliere sciolto Per fare la torta ho sciolto lo zucchero con il burro
Togliere tolto Hai tolto le lasagne dal forno?
-RIRE -RTO
Aprire aperto Abbiamo aperto il negozio lunedì scorso
Morire morto Il cane di Luca è morto lo scorso mese
Offrire offerto Il cameriere ci ha offerto il digestivo
GGERE + others -TTO
Leggere letto Abbiamo letto un bel libro giallo
Correggere corretto L’insegnante ha corretto l’esam
Dire detto Il direttore ha detto a Maria di andare a casa prima
Fare fatto Hai già fatto i compiti per domani?
Scrivere scritto Ho scritto una cartolina ai miei genitori
Rompere) rotto Marco ha rotto il vaso di sua madre

Verbi con doppio ausiliare

I verbi transitivi utilizzano sempre il verbo avere come ausiliare, mentre i verbi intransitivi sono leggermente più complicati, in quanto alcuni di loro utilizzano “avere”. I più comuni esprimono azioni abituali e quotidiane, come:

  • ABITARE

Ho abitato a Londra per due anni

  • DORMIRE, RIPOSARE

Laura ha dormito dodici ore, ha riposato molto!

  • TELEFONARE

Hai telefonato al ristorante per prenotare il tavolo per sabato sera?

Altri esempi:

  • VIAGGIARE: ho viaggiato
  • CAMMINARE:  ho camminato
  • PASSEGGIARE: ho passeggiato
  • PRANZARE: ho pranzato
  • CENARE: ho cenato
  • RIDERE: ho riso
  • PIANGERE: ho pianto
  • NUOTARE: ho nuotato
  • CHIACCHIERARE: ho chiacchierato

Alcuni verbi possono essere sia intransitivi che transitivi, a seconda del contesto. Ecco alcuni esempi:

  • CAMBIARE

Transitivo: Anna ha cambiato il vestito
Intransitivo: Mario è molto cambiato: è ingrassato di 10 chili!

  • PASSARE

Transitivo: Abbiamo passato delle meravigliose vacanze a Parigi
Intransitivo: Mi dispiace, ma l’autobus è già passato

  • FINIRE

Transitivo: Ho già finito di leggere il libro
Intransitivo: Il film è appena finito

  • SALIRE

Transitivo: Ho salito le scale per sette piani
Intransitivo: Siamo saliti sul treno

Ci sono alcuni verbi che possono usare entrambi i verbi ausiliari: si tratta dei verbi che indicano le condizioni meteorologiche, come PIOVERE, NEVICARE, GRANDINARE; entrambe le forme sono corrette!

Ieri ha piovuto = Ieri è piovuto

Ieri ha nevicato = ieri è nevicato

Ieri ha grandinato = ieri è grandinato

Altri verbi che possono avere il doppio ausiliare sono VIVERE, SCIVOLARE:

Marco ha vissuto due mesi in Brasile
= Marco è vissuto due mesi in Brasile

Ho scivolato su una buccia di banana
= Sono scivolato su una buccia di banana

Il passato prossimo con i verbi modali: DOVERE, POTERE, VOLERE and  SAPERE

I verbi modali (se si trovano soli nella frase) ricorrono sempre all’ausiliare avere:

Ho chiesto a Laura di venire alla festa, ma lei non ha voluto

Hai chiamato il dottore? No, non ho potuto

Nei tempi composti, prendono l’ausiliare del verbo che li seguono

  • LEGGERE prende l’ausiliare avere:

Ho dovuto leggere questo libro per il corso di italiano (ho letto)

  • MANGIARE prende l’ausiliare avere:

Non ho potuto mangiare la torta, sono a dieta (ho mangiato)

  • ANDARE prende l’ausiliare essere:

Sono voluta andare in palestra subito dopo il lavoro (sono andata)

  • USCIRE prende l’ausiliare essere:

Sono potuta uscire prima dal lavoro per prendere il treno (sono uscita)

Il passato prossimo con i verbi riflessivi 

I verbi riflessivi al Passato Prossimo usano sempre l’ausiliare essere, e si concordano sempre con il soggetto.

Si formano usando: PRONOME + ESSERE all’Indicativo Presente + PARTICIPIO PASSATO

SVEGLIARSI  METTERSI VESTIRSI
Io mi sono svegliato/a mi sono messo/a mi sono vestito/a
Tu ti sei svegliato/a ti sei messo/a ti sei vestito/a
Lui/Lei si è svegliato/a si è messo/a si è vestito/a
Noi ci siamo svegliati/e ci siamo messi/e ci siamo vestiti/e
Voi vi siete svegliati/e vi siete messi/e vi siete vestiti/e
Loro si sono svegliati/e si sono messi/e si sono vestiti/e

*Il Participio Passato di METTERE è irregolare: “MESSO”

A che ore ti sei addormentato ieri sera, Davide?

Lunedì mattina Laura si è svegliata, si è pettinata, si è vestita ed è uscita di corsa

Lisa e Laura si sono truccate molto per la festa

Giovanni e Michele si sono allenati tutti i giorni in palestra

L’Imperfetto

L’Imperfetto è un verbo al passato che si riferisce a tutte le tipologie di azioni e situazioni indefinite nel passato.

Il tempo Imperfetto si forma rimuovendo -ARE, -ERE, -IRE e aggiungendo le desinenze dell’Imperfetto.

PARLARE AVERE  DORMIR
io
tu
lui/lei/Lei
noi
voi
loro
parlavo
parlavi
parlava
parlavamo
parlavate
parlavano
avevo
avevi
aveva
avevamo
avevate
avevano
dormivo
dormivi
dormiva
dormivamo
dormivate
dormivano

Di seguito, alcuni dei più importanti verbi irregolari all’imperfetto:

ESSERE  BERE  DIRE  FARE
Io ero bevevo dicevo facevo
Tu eri bevevi dicevi facevi
Lui/lei era beveva diceva faceva
Noi eravamo bevevamo dicevamo facevamo
Voi eravate bevevate dicevate facevate
Loro erano bevevano dicevano facevano

I verbi che finiscono in – DURRE seguono questo modello:

PRODURRE   TRADURRE
Io producevo traducevo
Tu producevi traducevi
Lui/lei produceva traduceva
Noi producevamo traducevamo
Voi producevate traducevate
Loro producevano traducevano

L’Imperfetto è un tempo al passato usato per

Descrizioni

Ieri sono andata al parco, c’era il sole, i bambini giocavano, un signore leggeva il giornale.

Sabato scorso ho incontrato Paola, era molto elegante, aveva un vestito nero lungo e le scarpe con il tacco

Azioni abituali al passato

Quando Maria era bambina andava sempre a giocare al parco dopo la scuola

L’anno scorso lavoravo dalle 9 alle 5

Quando avevo 18 anni andavo in discoteca ogni sabato

Azioni continuate nel passato

Dove eri ieri alle 5? Ero a casa/a scuola

Cosa facevi nel 2007? Frequentavo l’università/lavoravo in un bar

Cosa facevi ieri a mezzanotte? Dormivo/ero in discoteca

Descrizione emotiva e psicologica

L’anno scorso stavo spesso male, avevo spesso il mal di testa

Quando l’ho conosciuta, Marilena era così timida, oggi no!

Quando Uli partiva per la Germania, era sempre emozionata

Causa (imperfetto) e conseguenza (Passato Prossimo)

Ho mangiato tanto perché avevo fame

Non sono uscita perché pioveva

Ho fatto un incidente perché la strada era ghiacciata

Quando due azioni si verificano contemporaneamente al passato:

          Mentre + Imperfetto + Imperfetto

Mentre mangiavo la pizza, ascoltavo la radio

Mentre i ragazzi facevano il test, il Professore leggeva il giornale

Mentre Uli scriveva al computer, il telefono squillava

Azioni interrotte:

          Mentre + Imperfetto + Passato Prossimo

Mentre mangiavo la pizza, mi ha telefonato David

Mentre andavo a scuola, ho incontrato Maria

Mentre guardavamo il film, è andata via la luce

Altri usi

Nei contesti informali e nella lingua parlata, l’Imperfetto è usato:

Al presente, per dire gentilmente che si desidera  qualcosa, principalmente con i verbi voleredesiderarepreferire. In questo caso, non viene usato come verbo al passato ma per sostituire il Condizionale presente:

Buongiorno, volevo un caffè e un cornetto (= voglio/vorrei)

Volevo 3 etti di prosciutto (= voglio/vorrei)

Può sostituire il Condizionale Passato per indicare qualcosa che sarebbe potuto accadere nel passato o una condizione irrealistica, e in questo caso si parla di “imperfetto ipotetico”:

Era meglio se venivi a scuola ieri (= sarebbe stato meglio se tu fossi venuto)

Dovevo andare alla festa ieri, c'erano tutti i miei amici! (= sarei dovuto andare alla festa)

Le differenze tra il Passato Prossimo e l’Imperfetto

Il Passato Prossimo esprime un’azione che si è conlusa nel passato, o che non è stata più ripetuta.

L’Imperfetto, invece, esprime azioni frequenti e abituali nel passato.

Passato Prossimo (una volta) Imperfetto (più di una volta)
Ieri ho lavorato dalle 9 alle 13. L’anno scorso lavoravo sempre dalle 9 alle 13.
Domenica ho dormito fino alle 10. Da bambina, la domenica, dormivo fino alle 10.
Sono rimasto a Firenze per 2 mesi. Da giovane rimanevo a Firenze per 2 mesi ogni anno
Domenica scorsa ho guardato la tv tutto il giorno. Da bambino, la domenica, guardavo la tv tutto il giorno.

Il Futuro Semplice

Questo tempo si usa solitamente per parlare del futuro (programmi, piani, previsioni, predizioni), così come per esprimere intenzioni e ipotesi.

Il Futuro si forma rimuovendo -ARE, -ERE, -IRE e aggiungendo le desinenze appropriate:

I – ARE ARRIVARE II – ERE PRENDERE III – IRE PARTIRE
io
tu
lui/lei/Lei
noi
voi
loro
arriverò
arriverai
arriverà
arriveremo
arriverete
arriveranno
prenderò
prenderai
prenderà
prenderemo
prenderete
prenderanno
partirò
partirai
partirà
partiremo
partirete
partiranno

*Per il Futuro Semplice le coniugazioni -ARE e -ERE hanno le stesse desinenze.

I verbi che finiscono in -CARE e -GARE sono irregolare e riportano una “H” in tutte le voci della coniugazione:

CERCARE PAGARE
Io cercherò pagherò
Tu cercherai pagherai
Lui/lei cercherà pagherà
Noi cercheremo pagheremo
Voi cercherete pagherete
Loro cercheranno pagheranno

Sia ESSERE che AVERE sono irregolari al Futuro:

ESSERE       AVERE        
Io sarò avrò
Tu sarai avrai
Lui/lei/Lei sarà avrà
Noi saremo avremo
Voi sarete avrete
Loro saranno avranno

Di seguito, alcuni dei più importanti verbi irregolari, suddivisi in gruppi che si comportano in modo simile:

Il primo gruppo di verbi perde la “A” in -ARE o la “E” in -ERE prima di aggiungere le desinenze:

DOVERE POTERE VEDERE SAPERE ANDARE
io dovrò potrò vedrò saprò andrò
tu dovrai potrai vedrai saprai andrai
lui/lei/Lei dovrà potrà vedrà saprà andrà
noi dovranno potremo vedremo sapremo andremo
voi dovrete potrete vedrete saprete andrete
loro dovranno potranno vedranno sapranno andranno

Dovremo comprare il regalo per Carla, domani ci sarà la sua festa di compleanno

A giugno finirò la scuola e potrò andare in vacanza con i miei amici

Il secondo gruppo prende la doppia “R” e aggiunge le disenze:

BERE VOLERE VENIRE  RIMANERE  TENERE
io berrò vorrò verrò rimarrò terrò
tu berrai vorrai verrai rimarrai terrai
lui/lei/Lei berrà vorrà verrà rimarrà terrà
noi berremo vorremo verremo rimarremo terremo
voi berrete vorrete verrete rimarrete terrete
loro berranno vorranno verranno rimarranno terranno

La prossima settimana berrò un aperitivo con Luisa e Maria

Rachel rimarrà a Firenze per un mese

* Attenzione: le forme del futuro di “VOLERE” (Io vorrò)  e “VENIRE” (Io verrò) sono molto simili!

Dopo la cena vorrò un dolce

Domani verrò al lavoro un'ora più tardi

Il terzo gruppo rimuove semplicemente la “E” finale:

FARE DARE STARE
Io farò darò starò
Tu farai darai starai
Lu/lei/Lei farà darà starà
Noi faremo daremo staremo
Voi farete darete starete
Loro faranno daranno staranno

Domani Gloria farà la spesa e poi farà una torta

Marco e Luca staranno a scuola tutto il giorno per l'esame di italiano

Il Futuro Semplice si usa

Per esprimere un’azione futura

Le previsioni dicono che domani pioverà

Alice partirà per Mosca la prossima settimana

Per esprimere un’incertezza al presente (ad esempio un’ipotesi)

Che ore sono?
Mah, non so, saranno più o meno le 13:00 = Forse sono le 13:00

Dov'è Marco?
Sarà al lavoro a quest'ora = Probabilmente è al lavoro

Per esprimere una contraddizione o un disaccordo al presente

Sarà anche una bella donna, ma è così antipatica!

I Rossi avranno anche una bella casa, ma è troppo piccola!

Il Futuro Anteriore

Il Futuro Anteriore si forma con il futuro dell’ausiliare “AVERE” o “ESSERE” + Participio Passato del verbo:

I -are ARRIVARE II -ere CONOSCERE III -ire DORMIRE
Io sarò arrivato/a avrò conosciuto avrò dormito
Tu sarai arrivato/a avrai conosciuto avrai dormito
Lu/lei/Lei sarà arrivato/a avrà conosciuto avrà dormito
Noi saremo arrivati/e avremo conosciuto avremo dormito
Voi sarete arrivati/e avrete conosciuto avrete dormito
Loro saranno arrivati/e avranno conosciuto avranno dormito
ESSERE AVERE
Io sarò stato/a avrò avuto
Tu sarai stato/a avrai avuto
Lui/lei/Lei sarà stato/a avrà avuto
Noi saremo stati/e avranno avuto
Voi sarete stati/e avrete avuto
Loro sanno stati/e avranno avuto

Il Futuro Anteriore si usa

Quando ci sono due azioni al futuro, l’azione che si verifica per prima (¹) si esprime usando il Futuro Anteriore ed è spesso accompagnata da parole quali appena, quando, dopo che”:

Appena sarò arrivato¹ a casa, ti chiamerò ²
(prima: arriverò a casa → dopo: ti chiamerò)

Quando avrò mangiato¹, uscirò con i miei amici ²
(prima: mangerò; dopo → mangerò con i miei amici)

Dopo che saremo partiti ¹, Carlo telefonerà a Maria ²
(prima: partiremo; dopo → Carlo chiamerà Maria)

Per esprimere un’ipotesi al passato:

A che ora è tornato Stefano ieri sera?
Non so, sarà tornato a mezzanotte, ma non l'ho visto = Forse è tornato a mezzanotte

Ieri sera Marco ha avuto mal di pancia
Avrà mangiato troppo alla cena di Luca? = Probabilmente ha mangiato troppo

Per esprimere una contraddizione o un disaccordo al passato:

Il cameriere avrà anche fatto uno sconto, ma il ristorante ci è sembrato comunque caro

Sarà anche stata una bella vacanza, ma ha piovuto tutto il tempo!

ATTENZIONE: Normalmente, i verbi irregolari al Futuro lo sono anche al Condizionale Presente; le forme del Futuro sono molto simili a quelle del Condizionale

Bisogna fare molta attenzione specialmente alla prima persona plurale “NOI”, in quanto ha una doppia “m” al Condizionale Presente.

Il prossimo sabato berremo un aperitivo con Marco (FUTURO: una M)

Berremmo volentieri un aperitivo con voi il prossimo sabato ma saremo fuori città (CONDIZIONALE: due M)

Oppure, altri esempi:

FUTURO ≠ CONDIZIONALE

  • Noi faremo ≠ Noi faremmo
  • Noi andremo ≠ Noi andremmo
  • Noi verremo ≠ Noi verremmo
  • Noi avremo ≠ Noi avremmo
  • Noi saremo ≠ Noi saremmo

L’Infinito Passato per esprimere azioni al futuro

Quando il soggetto di due azioni al futuro è lo stesso, potete formare la frase in un altro modo con l’Infinito Passato.

L’Infinito Passato è formato dall’infinito dell’ausiliare “AVERE” o “ESSERE” + il Participio Passato del verbo, che concorda con il soggetto se viene usato l’ausiliare “ESSERE”.

Infinito Presente Infinito Passato
Studiare avere studiato
Andare essere andato
Svegliarsi essersi svegliato/a/i/e

Dopo che avrò lavorato¹, andrò² in palestra
= Dopo avere lavorato, andrò in palestra

Dopo che sarò andata¹ in palestra, farò la spesa²
= Dopo essere andata in palestra, farò la spesa

Il Trapassato Prossimo

Il Trapassato Prossimo si forma con l’Imperfetto dei verbi “ESSERE” o “AVERE” + il Participio Passato.

Il Trapassato Prossimo si usa per definire un’azione o un evento precedente, in stretta connessione con qualsiasi azione successiva espressa tramite qualsiasi altro verbo al passato.

ESSERE AVERE
Io ero stato/a avevo avuto
Tu eri stato/a avevi avuto
Lui/lei/Lei era stato/a aveva avuto
Noi eravamo stati/e avevamo avuto
Voi eravate stati/e avevate avuto
Loro erano stati/e avevano avuto
ANDARE CAMBIARE
Io ero andato/a avevo cambiato
Tu eri andato/a avevi cambiato
Lui/lei/Lei era andato/a aveva cambiato
Noi eravamo andati/e avevamo cambiato
Voi eravate andati/e avevate cambiato
Loro erano andati/e avevano cambiato

* Quando l’ausiliare è ESSERE, è importante ricordare sempre la coerenza dei tempi composti.

Il Trapassato Prossimo viene utilizzato

Quando ci sono due azioni al passato per esprimere quella che avviene per prima:

Quando sono entrato² in classe, la lezione era già cominciata¹
(prima: la lezione è iniziata → dopo: sono entrato in classe)

Ho letto² il libro che mi aveva regalato¹ Claudio a Natale
(prima: Claudio mi ha regalato il libro → dopo: l'ho letto)

Ero felice² perché avevo vinto¹ la partita di tennis
(prima: ho vinto la partita di tennis → dopo: ero felice)

Quando si parla di qualcosa che non era stato fatto prima, ma in forma negativa:

Non ero mai stata a Firenze prima di oggi

Non avevo mai mangiato la bistecca alla fiorentina, è molto buona!

Non ero mai andato agli Uffizi, è proprio un bel museo

Quando si parla di qualcosa che era già stato fatto prima, ma in forma affermativa:

Non ero mai stata a Firenze prima di oggi

Avevo già mangiato la bistecca alla fiorentina l'anno scorso

Ero già andato agli Uffizi, confermo che è proprio un bel museo

Da notare la differenza: quando non si è mai fatto qualcosa prima, si usa sempre il Passato Prossimo:

Non sono mai stata a Firenze, vorrei andarci

Non ho mai mangiato la bistecca alla fiorentina

Non sono mai andata agli Uffizi

Il Passato Remoto

Il Passato Remoto è un tempo al passato usato per descrivere azioni concluse ed eventi NON correlati al presente, ma limitati ad un arco temporale specifico e riportati senza alcun coinvolgimento emotivo.

Il Passato Remoto si forma rimuovendo -ARE, -ERE, -IRE e aggiungendo le terminazioni corrette.

Alcuni verbi in -ERE hanno una coniugazione leggermente differente, che si forma usando le terminazioni -ETTI, -ETTE rispettivamente per la prima e terza persona singolare (io; lui/lei) e -ETTERO per la terza persona plurale (loro).
Alcuni dei verbi più comuni che si comportano in questo modo sono: CREDERE, RICEVERE, VENDERE, DOVERE, SEDERSI.

PARLARE RIPETERE CREDERE FINIRE
Io parlai ripetei credetti finii
Tu parlasti ripetesti credesti finisti
Lui/lei/Lei parlò ripeté credette finì
Noi parlammo ripetemmo credemmo finimmo
Voi parlaste ripeteste credeste finiste
Loro parlarono ripeterono credettero finirono

Altri verbi che appartengono alla seconda coniugazione in -ERE ma che finiscono in –ndere, -dere, -cere, -gere, -gliere, hanno forme irregolari, con differenti radici per la prima e la terza persona singolare (io, lui/lei) e la terza persona plurale (loro):

PRENDERE DECIDERE VINCERE PIANGERE) SCEGLIERE CADERE  NASCERE
io presi decisi vinsi piansi scelsi caddi nacqui
tu prendesti decidesti vincesti piangesti scegliesti cadesti nascesti
lui/lei/Lei prese decise vinse pianse scelse cadde nacque
noi prendemmo decidemmo vincemmo piangemmo scegliemmo cademmo nascemmo
voi prendeste decideste vinceste piangeste sceglieste cadeste nasceste
loro presero decisero vinsero piansero scelsero caddero nacquero

Per i verbi irregaroli al Passato Remoto, la prima persona singolare (io) finisce in “- i”, la terza persona singolare in “-e”, e la terza persona plurale in “ – ero”.

ESSERE e AVERE hanno entrambi forme irregolari:

AVERE ESSERE
Io ebbi fui
Tu avesti fosti
Lui/lei/Lei ebbe fu
Noi avemmo fummo
Voi aveste foste
Loro ebbero furono

Ci sono alcuni verbi che hanno forme irregolari per ogni persona:

FARE DARE STARE
Io feci diedi/ detti stetti
Tu facesti desti stesti
Lu/lei/Lei fece diede/dette stette
Noi facemmo demmo stemmo
Voi faceste deste steste
Loro fecero diedero/dettero stettero

Ci sono altri verbi che hanno forme irregolari solo alla prima persona singolare e alla terza persona singolare e plurale:

CONOSCERE  BERE  CORRERE  DIRE
Io conobbi bevvi corsi dissi
Tu conoscesti bevesti corresti dicesti
Lui/lei/Lei conobbe bevve corse disse
Noi conoscemmo bevemmo corremmo dicemmo
Voi conosceste beveste correste diceste
Loro conobbero bevvero corsero dissero
LEGGERE  METTERE PIACERE PORRE
Io lessi misi piacqui posi
Tu leggesti mettesti piacesti ponesti
Lui/lei/Lei lesse mise piacque pose
Noi leggemmo mettemmo piacemmo ponemmo
Voi leggeste metteste piaceste poneste
Loro lessero misero piacquero posero
ROMPERE SAPERE SCRIVERE  TRADURRE
Io ruppi seppi scrissi tradussi
Tu rompesti sapesti scrivesti traducesti
Lui/lei/Lei ruppe seppe scrisse tradusse
Noi rompemmo sapemmo scrivemmo traducemmo
Voi rompeste sapeste scriveste traduceste
Loro ruppero seppero scrissero tradussero
TENERE  VENIRE VOLERE VIVERE VEDERE
Io tenni venni volli vissi vidi
Tu tenesti venisti volesti vivesti vedesti
Lui/lei/Lei tenne venne volle visse vide
Noi tenemmo venimmo volemmo vivemmo vedemmo
Voi teneste veniste voleste viveste vedeste
Loro tennero vennero vollero vissero videro

Il Passato Remoto si usa per esprimere un’azione avvenuta in un passato distante e che non ha influenza o alcuna relazione con il presente (a differenza del Passato Prossimo)!

L’uso del Passato Remoto varia in base alle regioni d’Italia: in alcune regioni del Nord non è molto utilizzato nella lingua parlata e si preferisce usare il Passato Prossimo.

Viene spesso utilizzato per parlare di fatti storici e azioni al passato non correlate al presente:

Cristoforo Colombo scoprì l’America nel 1492

Dante morì nel 1321

Passato Prossimo o Passato Remoto?

PASSATO PROSSIMO PASSATO REMOTO
Dante Alighieri ha avuto una forte influenza sulla letteratura italiana. (influenza ancora il presente) Dante Alighieri ebbe una forte influenza  sulla letteratura del Trecento.(influenza limitata ad un periodo di tempo limitato)
Da quel momento ho capito che non potevo più fidarmi di lui. (conclusione valida ancora oggi) In quel momento capii che non potevo più fidarmi di lui. (conclusione limitata ad un periodo specifico)
Quando mia nonna è morta, ho provato un grande dolore. (il sentimento è ancora presente) Quando mia nonna morì, provai un grande dolore. (il sentimento è diminuito nel corso del tempo)
Ho studiato letteratura inglese. (informazione generica, fuori da un contesto temporale) Nei primi anni di università studiai letteratura inglese con grande interesse. (informazione specifica in un contesto temporale definito)
Laura Pausini è nata a Solarolo (Ravenna) nel 1974. (la persona è ancora viva) Pavarotti nacque a Modena nel 1936. (la persona non è più viva)
La Venere di Botticelli è stata restaurata. (si riferisce alla situazione attuale) La Venere di Botticelli fu restaurata negli anni ’90. (posizione storica di un evento)

Il rapporto tra il Passato Remoto e l’Imperfetto è lo stesso che sussiste tra Passato Prossimo e Imperfetto.

Il Trapassato Remoto

Il Trapassato Remoto si forma con il Passato Remoto di “AVERE” o “ESSERE” + Participio passato:

AVERE + MANGIARE ESSERE + ANDARE
Io Ebbi mangiato Fui andato/a
Tu Avesti mangiato Fosti andato/a
Lui/lei/lei Ebbe mangiato Fu andato/a
Noi Avemmo mangiato Fummo andati/e
Voi Aveste mangiato Foste andati/e
loro Ebbero mangiato Furono andati/e

Con tutti i tempi composti, è importante ricordare sempre di rispettare la concordanza temporale quando “ESSERE” è usato come ausiliare.

Il Trapassato Remoto si usa per descrivere un’azione che è accaduta prima di un’altra, quando questa è descritta al Passato Remoto.

Il Trapassato Remoto si usa solo

Quando la frase principale è al Passato Remoto:

Telefonai² a Maria, solo dopo che ebbi finito¹ l’esame
(prima io finii l'esame, dopo chiamai Maria)

Marta uscì² da sola dopo che ebbe bevuto¹ l’aperitivo
(prima lei bevve l'aperitivo, poi uscì da sola)

Il Trapassato Remoto è spesso introdotto da un avverbio come “DOPO CHE, APPENA, QUANDO”:

Appena fui arrivata¹ a casa, feci² una doccia
(prima arrivai a casa, dopo feci una doccia)

Dopo che Paolo ebbe mangiato¹, lesse² un libro
(prima Paolo mangiò, dopo lesse un libro)

Quando la mamma se ne fu andata¹, I bambini mangiarono² il cioccolato
(prima la mamma se ne andò, dopo i bambini mangiarono il cioccolato)

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